L'IMPORTANZA DELLA RIPETIZIONE NELLA PRATICA YOGA
Pubblicato da Roberta Truppi in Yoga · 10 Marzo 2023
Tags: yoga;, beneficiyoga;, wellness;, yogatorino;, lezioniyoga;, yogaprincipianti;, yogacitturin;, posizioniyoga;
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Un aspetto molto importante nella pratica Yoga
è la ripetizione, l’esecuzione corretta di una posizione(asana),
la sua corretta percezione, il controllo e la fluidità del respiro
che permea ogni parte del corpo dalla testa ai piedi e viceversa..
ognuno di questi aspetti vengono migliorati dalla ripetizione delle
posizioni(asana) o delle sequenze di movimento. Se lavoriamo sulle
sequenze di movimento la ripetizione serve soprattutto a far si che
una volta memorizzata la sequenza, con il suo ritmo, le sue
posizioni, il suo respiro, l’allievo possa finalmente dimenticarsi
di ciò che sta facendo. Lasciarsi andare alla fluidità e
all’armonia del movimento per perdersi nel flusso che ne deriva e
sperimentare realmente quello stato che chiamano “meditazione in
movimento”.Altri non è che uno stato di profonda centratura in cui
l'allievo è guidato dal suo respiro, è questo a far sì, sopra ogni
cosa, che il suo corpo si muova! Anche attraverso la ripetizione
l’allievo è in grado di ‘scendere’ dal piano mentale a quello
emotivo (ciò accade anche per la ripetizione delle posizioni
statiche) perciò non è più la mente a comandare ma il piano
emotivo. Ciò significa che il suo muoversi non è governato dalla
mente e dal corpo, cioè da un mero movimento fisico, ma viene
guidato dal respiro, dal piano emotivo, ciò modifica sensibilmente
la percezione della pratica.
Per quanto concerne invece la ripetizione delle
posizioni statiche(solo in apparenza perché dentro si muovono
respiro/energia), questo è un aspetto poco comune nello yoga, mentre
io ritengo sia molto importante fare poche posizioni(asana),
quattro/cinque per ogni sessione, ma ripeterle più volte. Una stessa
postura statica può essere ripetuta due o tre volte, si ripete due
volte per lato se asimmetrica aumentando il numero di respiri, si
ripete invece tre volte se simmetrica e ogni volta si aumenta il
numero di respiri. La ripetizione in questo caso serve per dare il
tempo al corpo e all’allievo di comprendere la postura,
memorizzarla fisicamente e mentalmente, di apprezzarne i benefici e
poterla interiorizzare. Sentendo come il proprio corpo lavora,
reagisce e trasmette sensazioni ogni volta differenti ripetizione
dopo ripetizione. Inoltre la ripetizione in questo caso risulta molto
utile per capire gli errori di esecuzione nelle posizioni e imparare,
dopo una serie di correzioni, a sentirli e ad autocorreggersi.
L’indipendenza dell’allievo è uno degli obbiettivi dello Yoga.
La ripetizione nello yoga aiuta anche a
migliorare la respirazione, poiché di volta in volta si va ad
aumentare il numero di respiri. Serve anche a superare i propri
limiti fisici e mentali, poiché l’allievo si renderà conto di
poter osare un pò di più nella seconda ripetizione, percependo il
corpo più pronto. La ripetizione fa in modo che il praticante possa
personalizzare la posizione(asana), adattarla a se stesso, alle
proprie esigenze, al proprio corpo, preservando in ogni caso la
correttezza dell’esecuzione. Perché è l’asana che deve
adattarsi al corpo e mai il contrario.
Alla ripetizione fisica bisogna abbinare anche
la visualizzazione mentale della posizione(asana) stessa. Questa
operazione aiuta il praticante ad interiorizzare la posizione non
solo sul piano fisico, ma anche su quello mentale e, ascoltando le
sensazioni che ogni posizione trasmette, ad interiorizzarla anche sul
piani emotivo. Questi tre piani, anche chiamati primo, secondo e
terzo chakra, (per approfondire l'argomento sui chackra clicca qui)
rappresentano la base da cui partire per lavorare pienamente sul
concetto di unione spirito-mente-corpo di cui tanto si parla nello
Yoga e cogliere nel profondo i benefici della pratica.
Per
una pratica completa dello yoga all’iterazione delle asana, delle
visualizzazioni e della sensazioni è necessario affiancare la
pratica della ripetizione dei suoni, i mantra, frasi o sillabe che
ripetute costantemente per un lasso di tempo, permettono al
praticante attraverso la vibrazione del suono di entrare nuovamente
nel flusso, come avviene durante la pratica dinamica. Questo flusso
attraverso la vibrazione del suono mette il praticante in connessione
con la parte più nascosta di sè, il luogo in cui risiede il
Divino. Attivando uno stato quasi di trans meditativa.
A
questo proposito è bene specificare che lo Yoga non è una pratica
religiosa, ma è una pratica che contiene anche una parte spirituale,
si può essere spirituali e non far parte di nessuna religione, la
spiritualità è quella parte di ognuno di noi che non è tangibile o
visibile ad occhio nudo, è l'essenza di cui ogni essere umano è
dotato e che si attiva attraverso la ripetizione attuata per mezzo
dei tre piani, fisico-emotivo-mentale(primo-secondo e terzo chakra),
se uno dei tre piani non è in equilibrio la pratica yoga non è
completa pertanto i suoi benefici saranno solo parziali.